GICHIN FUNAKOSHI: UNA VITA DEDICATA AL KARATE

Gichin Funakoshi nasce a Shuri sull’isola di Okinawa nel 1868. E’ amico e compagno di giochi del figlio di uno dei più illustri maestri del tempo:Anko Asato, si reca spesso a casa sua per giocare ed assiste agli allenamenti del Maestro, rimanendone affascinato. I genitori di Gichin quindi decidono di farlo allenare insieme al Maestro Azato.
Asato si rivelò un insegnante molto rigido, come lo stesso Funakoshi ricorda nelle sue opere: gli allenamenti erano durissimi, continuavano per molte ore, spesso di notte, e Funakoshi doveva ripetere lo stesso kata o la stessa tecnica centinaia di volte, finché non avesse raggiunto l’esecuzione perfetta.
Dopo aver rinunciato allo studio della medicina, Funakoshi divenne insegnante in una scuola di Okinawa ed esercitò la professione per circa 30 anni.

In questi anni Funakoshi conobbe Anko Itosu (a cui si doveva l’introduzione del karate nel sistema scolastico di Okinawa), amico di Asato, il quale si offrì di accrescere le conoscenze di tode di Funakoshi. Le idee dei due maestri erano però piuttosto diverse, così come lo erano al tempo quelle di tutti gli altri maestri. Non esisteva infatti un sistema unificato di karate, e ognuno personalizzava lo stile in base alle proprie esigenze.
Con loro Funakoshi vedeva due facce del Karate: Asato “era come un guerriero” (grande di taglia, largo di spalle, con occhi penetranti) secondo cui “Bisogna considerare le mani e i piedi dell’avversario come una spada” (non bisogna dunque lasciarsi mai toccare).
Itosu invece non era alto e il suo corpo “era come una botte”: “Se l’attacco dell’avversario non è efficace, si può ignorarne volontariamente l’effetto lasciandosi toccare”, quindi “anche rafforzare il corpo contro i colpi è importante”.

Nel 1921 il principe ereditario giapponese Hirohito, in viaggio verso l’Europa, decise di far visita al piccolo distretto di Okinawa. Qui, durante la festa tenutasi per lui, incontrò Funakoshi che eseguì delle tecniche dimostrative.
Non esisteva ancora il karategi, ci si allenava vestiti come si preferiva, spesso in biancheria intima o pantaloncini, visto che il clima di Okinawa è spesso molto caldo.
L’anno dopo, a Kyōto, durante un’esposizione di arti marziali ed educazione fisica, Funakoshi fu mandato per rappresentare l’isola.

Incontrò Kanō Jigorō, padre del judo, che lo invitò a tenere una dimostrazione nel suo dojo a Tokyo. Kano fu entusiasta dello stile mostratogli da Funakoshi, e rivestendo un importante carica all’interno del ministero dell’educazione, lo invitò a rimanere per divulgare la sua arte. Funakoshi decise quindi di rimanere a Tokyo per divulgare il karate, Accettando di rimanere a Tokyo, tuttavia, abbandonava il suo lavoro di insegnante e si allontanava dalla famiglia, rimasta a Okinawa.

Rimasto dunque senza un lavoro, Funakoshi trova un impiego come portinaio in un pensionato per studenti originari di Okinawa, dove lui stesso occupa una camera: in cambio dell’affitto si occupa della pulizia del palazzo e del giardino ed in più ottiene il permesso di utilizzare la sala conferenze per impartire lezioni di karate. All’inizio ha pochissimi allievi, ma nel giro di pochi anni il gruppo di adepti cresce, tanto da portare nel 1938, alla nascita del primo dojo di karate, il dojo “Shotokan”:
il termine significa “la casa del fruscio della pineta” e fu scelto perché Shoto era lo pseudonimo con cui da giovane Funakoshi era solito firmare le sue poesie. E’ il momento di massimo successo per Funakoshi: scrive trattati di karate, visita come ospite molte università.

 

 

Tuttavia la guerra incombe e Funakoshi è costretto a scappare da Tokyo: si rifugerà insieme alla moglie nel sud del Giappone, mentre il dojo nel 1945 verrà distrutto dai bombardamenti. Dopo la fine della guerra e la morte della moglie, Funakoshi farà ritorno a Tokyo, dove i suoi allievi stanno ricostruendo il dojo, benché lui sia ormai molto anziano e provato dai lutti degli ultimi anni (aveva da poco perso anche un figlio a cui intendeva lasciare il dojo Shotokan).

Nel 1949 si costituisce la Japan Karate Association (J.K.A.) della quale Gichin Funakoshi, dell’età di 81 anni, è eletto Presidente.

Gichin Funakoshi muore nell’aprile del 1957, a 89 anni; sulla sua tomba fu scritto: “Il Karate non conosce primo attacco”, tesi che egli aveva sostenuto per tutti i suoi anni di insegnamento.

 

 

 

 

 

Grazie a Eleonora Civai per la passione e la ricerca che ha arricchito la nostra conoscenza e messo tutto a disposizione del Dojo.

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